Il recente voto al Parlamento europeo sul Rapporto Tarabella e le vicende locali che hanno visto la protesta preventiva di donne e associazioni romane sulla eventualità di un primario confessionale all’Ospedale San Camillo di Roma sono state l’occasione per porre all’attualità il problema dell’applicazione della legge 194 in rapporto a tassi sempre più alti di obiezione di coscienza.
Il Rapporto Tarabella è stato approvato, il 10 marzo scorso, con un emendamento che ribadisce la pertinenza dei singoli Stati nelle politiche in materia di salute sessuale e riproduttiva. Pertinenza già prevista dai trattati, ma a cui una posizione politica più ferma dell’assemblea avrebbe dato una direzione precisa.
Al San Camillo di Roma invece la decisione è sospesa. La nomina prevista per il 13 marzo è stata rinviata al 31 in quanto il presidente di commissione non si è presentato per motivi familiari. Non sappiamo quanto sul rinvio abbiano pesato le proteste “preventive” – le 5000…
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